La famiglia

Occupandoci di aziende a conduzione familiare, è di sicura utilità ricostruire l’ampio quadro dei Nicoletti. A metà Ottocento risulta attivo a Rieti, come maniscalco, Luigi Nicoletti, presente nell’Elenco generale de’ contribuenti la tassa d’esercizio del 1851. È padre di cinque figli, tra cui Antonio e Gioacchino, i cui eredi daranno vita alla futura evoluzione imprenditoriale. Antonio avrà quattro figli tra i quali Ercole, ebanista nonché consigliere comunale a Rieti tra gli anni Dieci e Venti del Novecento, ed Elvira che sposerà Odoardo Rinaldi, una parentela, questa, che determinerà il futuro aziendale grazie a loro figlio Alberto. I figli di Gioacchino, invece, sono Benvenuto, Antonio, Giuseppe, Pietro e Luigi (più quattro sorelle). Tutti impegnati nella nascita della ditta, tranne Antonio, che inserirà comunque in società i suoi due figli, Varo e Leonida, al quale si devono molti dei disegni giunti a noi[1].

C’è da aggiungere che la famiglia Nicoletti includeva talenti nelle varie arti, tra cui Cristo Giordano Nicoletti, figlio di Pietro, autore della statua di san Francesco d’Assisi in piazza Vittori, posta su una roccia di fronte alla cattedrale di Rieti, monumento inaugurato nel 1927 dal vescovo Massimo Rinaldi, cognato di sua zia Elvira, essendo quest’ultima, come detto, convolata a nozze con Odoardo Rinaldi, fratello del presule.

A questo proposito, la Positio redatta per la beatificazione e canonizzazione del vescovo Massimo ci fornisce una serie di informazioni preziose sul rapporto tra il vescovo e la famiglia Nicoletti che vale la pena rimarcare per la ricostruzione del complesso quadro della famiglia che ha inciso profondamente sulla vita della città di Rieti.

Come si apprende dal quadro familiare dei Rinaldi, Odoardo, nel testo Edoardo come spesso accade anche in altre fonti, sposò Elvira Nicoletti, in seconde nozze, il 6 febbraio 1904 dopo essere rimasto vedovo a seguito della morte della precedente moglie, Clorinda Sabò[2], e avendo anche lasciato Torino nel 1903. Le lettere riportate nell’opera mostrano come il vescovo abbia avuto una fitta corrispondenza epistolare dal Brasile, dove si trovava come missionario, sia con Odoardo sia con Elvira Nicoletti, nonché con tutti i componenti della famiglia Rinaldi.

Un quadro familiare lo mostra anche la descrizione della figura di Massimo Rinaldi nella tradizione popolare, quando, a proposito di un concorso di poesie per ragazzi, un partecipante, Savino Pasquetti, ricorda i quattro incontri con il vescovo raccontati in quattro bozzetti e da uno di questi si apprende che Francesco Nicoletti, fratello della madre di Savino, Tommasina, era maestro ebanista «e piccolo industriale», morto a 54 anni nel 1934. Inoltre, Elvira e Odoardo ebbero tre figli, «Domenico, ingegnere; Giuseppe, dentista; Alberto, industriale»[3]. Sarà proprio quest’ultimo, come accennato in precedenza, il protagonista della prosecuzione dell’attività dell’opificio nel momento in cui la F.lli Nicoletti cesserà a metà degli anni Trenta.

Altro nome da menzionare è quello di Leda Nicoletti, figlia di Luigi e in arte Leda Gloria, attrice cinematografica nota soprattutto per aver interpretato la moglie del sindaco Peppone, impersonato da Gino Cervi, nella famosa di Don Camillo. I Nicoletti figurano anche tra coloro che operarono donazioni (1938) a favore della biblioteca comunale di Rieti (Paroniana)[4]. In tempi più recenti un componente della famiglia era Manfredi Nicoletti, architetto, scomparso nel 2017, che ha firmato importanti progetti sia all’estero (New York, Vienna, Atene, Nigeria, Malaysia[5]) sia in Italia, anche a Rieti, tra cui il Piano regolatore.

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Nelle immagini:

1. I fratelli Nicoletti (s.d.): da sin. Francesco, Varo, -, Paolo, Ercole.
2. Luigi Nicoletti (anni Trenta) a sinistra con un gruppo di dipendenti.
3. La famiglia Rinaldi-Nicoletti (1914): in piedi, Odoardo Rinaldi, da destra, Alberto Rinaldi a 6 anni, la madre Elvira Nicoletti e gli altri due figli, Giuseppe e Domenico, all'età di 2 e 9 anni.

[1] Savino Pasquetti, Gente della mia terra. Incontri reatini, Nobili, Rieti 1996, pp. 100-113. L’autore nel libro dedica un’ampia sezione alla storia familiare dei Nicoletti e dell’azienda riferendo testimonianze dirette nonché l’esperienza del padre, dipendente dell’opificio. Come si evince dal testo sussiste anche una parentela diretta con i Nicoletti.

[2] Si veda Congregatio de causis sanctorum, p.n. 1741, Reatina beatificationis et canonizationis servi Dei Maximi Rinaldi episcopi Reatini e Congregatione missionariorum a S. Carolo (Reate 1869-Romae 1941) - Positio super vita, virtutibus et fama sanctitatis, Editoriale Eco, Teramo 2001, vol. I, p. 101. Il padre di Odoardo e di Massimo, Giuseppe Rinaldi, era fratello di Domenico, già vescovo di Montefiascone (Viterbo).

[3] Ibi, pp. 217-218.

[4] Roberto Marinelli, Memoria di provincia. La formazione dell’Archivio di Stato di Rieti e le fonti storiche della regione sabina, Ministero per i Beni culturali e ambientali - Ufficio centrale per i beni archivistici, Roma 1996, p. 153.

[5] Tra i principali progetti si ricordano la penisola artificiale di Fontvieille nel Principato di Monaco (1968), il grattacielo elicoidale di New York (1968), l’aeroporto di Reggio Calabria (1974), l’aeroporto di Catania (1978), la Biblioteca  Alessandrina ad Alessandria d’Egitto (1989), la Città universitaria di Udine (1997), il Palazzo dello sport  di Palermo (2001), il Palazzo dello sport di Reggio Calabria (2010), l’Auditorium di Stato di Astana, in Kazakistan (2009), il Centro nazionale della cultura nigeriana di Abuja (2009), il Centro residenziale di Putrajaya e il Petaling Jaya Showroom Pavilion a Kuala Lumpur in Malaysia (2009-2010). Si veda Nicoletti, Manfredi, in Enciclopedia Treccani online (www.treccani.it/enciclopedia/manfredi-nicoletti/; consultato il 25 febbraio 2022).