Gli arredi

Gli arredi Nicoletti sono caratterizzati dallo stile neorinascimentale che già da metà Ottocento pervadeva il settore del mobile artigianale. Il punto di forza che ne dava valore, oltre le restituzioni estetiche, era il lavoro degli ebanisti e quindi dell'intaglio, la cui capacità di modellare le forme dona pregio e valore al mobile. 

Lo stile era una modernizzazione del passato con l'intento di arredare le nuove residenze di famiglie aristocratiche e altoborghesi secondo un approccio differente, ovvero le maestranze dovevano imparare a imitare il passato e tale moda determina un'ulteriore conseguenza: favorisce la rinascita dell'artigianato artistico.

Nella seconda metà dell'800, in un contesto storico romantico, anche in Italia si assiste infatti alla richiesta di creare uno stile storico nazionale che superi i localismi, tant'è che lo stile dei Nicoletti era ampiamente diffuso in Italia quando siamo a cavallo tra XVIII e XIX secolo e l'Unità d'Italia si sta concretizzando anche su altri piani, non soltanto politici e amministrativi.

L'imitazione è nel recupero dei tratti rinascimentali contaminati da linee del barocco. Vengono, appunto, elaborati mobili in stile neo-rinascimentale e neo-barocco, dai tratti massicci, realizzati spessissimo in noce, dove l'intaglio rappresenta il punto di forza della produzione rispetto alla lavorazione a macchina.

I mobili con queste fattezze si riconoscono e si contraddistinguono, la realizzazione parte infatti da una base solida in cui appaiono elementi zoomorfi come zampe di leone oppure pomi o intagli vegetali. Il resto del mobile vede cariatidi, telamoni, putti alati, mascheroni, cornucopie o figure mitologiche. Non mancano come ulteriore rifinitura temi della natura.