Il restauro

La selezione del materiale da esporre in mostra è stata effettuata in base alle esigenze espositive e didattico-culturali proposte per tale occasione.

Per via delle stringenti tempistiche a disposizione per l’allestimento, non tutto il materiale è stato sottoposto a un intervento di restauro completo. Se si eccettuano dodici pezzi su carta, fra progetti e bozzetti, e un progetto in carta da lucido, per il resto sono state effettuate operazioni di messa in sicurezza. Per questo motivo l’organizzazione espositiva ha richiesto la progettazione e la realizzazione di sistemi di montaggio che garantissero l’esposizione, in sicurezza, anche di disegni non ancora restaurati.

A seguito dell’individuazione del materiale si è proceduto con le operazioni preliminari comuni a tutta la documentazione:

documentazione fotografica: recto/verso prima, durante e dopo l’intervento. Tale attività, effettuata con l’impiego di una fotocamera digitale reflex e riferimenti colorimetrici e dimensionali, ha permesso di documentare le operazioni eseguite e di valutare oggettivamente la validità dell’intervento effettuato;

pulitura a secco: con polvere di gomma PEL a grana fine, spugna in lattice naturale Smoke Off e spugne in poliuretano (del tipo Make-up Sponge), appositamente scelte per le loro caratteristiche fisiche che consentono un buon assorbimento dei depositi incoerenti senza lasciare residui di alcun tipo sul supporto cartaceo.

Il principale obiettivo del lavoro fin qui svolto sul fondo Nicoletti-Rinaldi a cura del Laboratorio di restauro dell’Archivio di Stato di Rieti è stato proprio quello di effettuare un intervento di conservazione e restauro in grado di garantire la fruizione del materiale documentale, memoria storica e concettuale di un’impresa reatina attiva sul territorio nazionale nel XX secolo. La filosofia perseguita durante tutto l’intervento ha garantito il ripristino della continuità materica delle opere grafiche, facendo attenzione agli aspetti estetici, nel pieno rispetto dei valori storico-culturali caratteristici del fondo.

L’esperienza di restauro maturata in occasione dell’allestimento della mostra I Nicoletti-Rinaldi e l’armadio della memoria ha inoltre posto le basi per definire un ‘progetto pilota’ per la conservazione, la tutela e la valorizzazione della documentazione eterogenea che costituisce l’intero fondo dell’opificio. A seguito del riordino archivistico, per la conservazione è stato effettuato l’inserimento delle opere grafiche in cassettiere in materiale metallico inerte, posizionate in ambienti di deposito con parametri termo-igrometrici monitorati, con strumentazione apposita, da personale specializzato. Un’attività di conservazione, restauro e manutenzione così concepita, affidata alla cura delle diverse figure professionali presenti in Archivio di Stato, concorre proficuamente a perseguire il fine comune alle istituzioni pubbliche operanti in ambito culturale: preservare la memoria della comunità nazionale e del suo territorio e promuovere lo sviluppo della cultura per le generazioni future.